Teatro

Bruciare libri a giusta temperatura, Farenheit 451

Bruciare libri a giusta temperatura, Farenheit 451

Debutta al Teatro Strehler di Milano domenica 13 gennaio Farenheint 451, tratto dal romanzo di Ray Bradbury, nella versione teatrale tradotta da Monica Capuani e Daniele D'Angelo su progetto di Luca Ronconi ed Elisabetta Pozzi. Lo coproducono il Teatro Stabile di Torino, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro di Roma e il Teatro Biondo di Palermo. Alla regia Luca Ronconi mentre sul palcoscenico Elisabetta Pozzi si confronta con Alessandro Benvenuti, Fausto Russo Alesi, Melania Giglio e Maria Grazia Mandruzzato. Il tema è assai celebre e tratta di una società del futuro, completamente alienata da un governo dittatoriale, in cui i libri sono considerati strumenti di sovversione e di terrore, la libertà di pensiero è vietata, leggere è reato e avere idee è considerata una sciocca utopia in un mondo controllato da giganteschi schermi televisivi dove esistono solo quiz e risultati sportivi. La razza umana vive in pace, completamente rimbecillita ma convinta di essere felice e chi pensa, peggio ancora chi legge, viene arrestato. I pompieri hanno l'unico dovere di bruciare gli ultimi libri ancora esistenti, nascosti da pochi coraggiosi che infine imparano i classici a memoria pur di non perdere la propria cultura in modo definitivo. Farenheit 451 fu scritto nel 1953 dal notissimo autore di libri di fantascienza statunitense Ray Bradbury, che oggi ha 87 anni. Il romanzo nacque come estensione di un racconto breve del 1951, The Fireman, pubblicato anche in Italia su Urania nel 1953 col titolo Gli anni del rogo. Il titolo del piccolo capolavoro si riferisce alla temperatura con cui la carta brucia spontaneamente: 451 Farebheit corrisponde a 232,78° Celsius Ancora oggi ci si domanda come facesse l'autore a prevedere un futuro tanto corrispondente alla realtà non in ogni dettaglio (le biblioteche esistono ancora!), ma certamente nel senso dell'attuale società. Luca Ronconi considera il testo una sollecitazione, un monito alla "necessità della memoria". Ricordiamo che nel 1966 ne fu tratto un film, con la regia di François Truffault, che destò molto scalpore. Lo spettacolo, in scena fino al 10 febbraio prossimo, vede il giovane Fausto Russo Alesi nel ruolo di Montag, capo pompiere che scopre l'amore per la lettura grazie a Clarisse, qui Elisabetta Pozzi, che prima gli fa scoprire un modo nuovo di vivere e poi gli indica il luogo dove vivono gli uomini libro. Il giovane finirà per ribellarsi agli ordini del suo comandante, Beatty, interpretato da Alessandro Benvenuti. L'insieme di eccellenti interpreti, di una regia appassionante, le scenografie di Tiziano Santi, i costumi di Gianluca Sbicca e Simone Valsecchi, le luci di Sergio Rossi e una colonna sonora creata da Daniele D'Angelo rendono ancor più interessante questo spettacolo.